La Fondazione

Barsanti e Matteucci

La Fondazione Barsanti e Matteucci ha il compito di diffondere l’opera
dei due scienziati lucchesi e di rivendicare la priorità in ambito mondiale
dell’invenzione del motore a scoppio.

La Fondazione, in una logica educativa e pedagogica, e quale paradigma
di un percorso di conoscenza:

  • promuove e diffonde l’opera di ricerca scientifica e sperimentale eseguita dai due illustri scienziati lucchesi, Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, anche con riferimento all’evoluzione storica della scienza, della tecnica e della tecnologia ed alle prospettive presenti e future;
  • persegue il reperimento, l’acquisto, la conservazione, la valorizzazione e l’illustrazione degli studi, degli scritti e delle opere dei due suddetti scienziati, nella prospettiva di un costante aggiornamento di un patrimonio museale d’indubbio valore scientifico.

News

Il Museo

Barsanti e Matteucci

Il Museo del motore a scoppio Barsanti e Matteucci, ubicato nella Antica Loggetta dei Guinigi a Lucca, Via Sant’Andrea 58, fu inaugurato il 25 settembre 2013; nel 2022 è stato predisposto un nuovo allestimento che,
per mezzo di videoclip, guida il visitatore nella storia dei due scienziati lucchesi accreditati come gli inventori
del rivoluzionario motore a scoppio, ne illustra i primi esperimenti ed il funzionamento dei motori da loro
ideati e costruiti.

La mostra è arricchita da cinque modelli in movimento dei motori, ricostruiti secondo i disegni originali.

Orari e costi

Da aprile ai primi di novembre,
aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi,

dalle 11 alle 19

Per i restanti periodi visita su prenotazione

Ingresso libero

Brevetto Barsanti e Matteucci
Il tappo di Barsanti e Matteucci

Il motore a scoppio

Un’idea che rivoluzionò il mondo

Nel 1845 Barsanti fu chiamato a Firenze a insegnare matematica e fisica al collegio di San Giovannino e successivamente fu nominato lettore di meccanica ed idraulica all’Istituto Ximeniano. Direttore dell’Istituto, era in quel periodo Padre Antonelli, astronomo, matematico, idraulico, ma soprattutto progettista di strade ferrate specie per l’Italia centrale. A lui, Barsanti manifestò la sua vecchia idea di convertire la forza di esplosione di una miscela di gas in forza motrice, forza che avrebbe potuto sostituire la macchina a vapore. Padre Antonelli, cui quelle idee piacquero molto, subito capì quali sarebbero stati i vantaggi di una tale scoperta, incoraggiò Barsanti, lo stimolò a non lasciar perdere ma a continuare le sue ricerche e gli consigliò di farsi aiutare dall’ingegner Felice Matteucci, un assiduo frequentatore dell’Istituto Ximeniano.

Niccolò Eugenio Barsanti

Eugenio Barsanti

Pietrasanta 1821 – Seraing 1864

Nacque a Pietrasanta in provincia di Lucca il 12 ottobre 1821 da Giovanni , scolpitore di marmo, e da Angela Francesconi; era un bambino gracile di costituzione ma di indole buona ed amorosa.
La madre era contraria a mandare Nicolò a scuola perché pensava che nuocesse alla salute del suo gracile figlio, mentre il padre non era propenso a portarlo a lavorare con sé, voleva dargli un’istruzione e un tono di vita superiore.

Felice Matteucci

Lucca 1808 – Capannori 1887

Nacque a Lucca il 12 febbraio 1808 dall’avvocato Luigi Matteucci, ministro di giustizia del Principe Felice Baciocchi, e dalla nobildonna Angiola Tomei-Albiani di Pietrasanta. La sua inclinazione scientifica si rivelò in particolare durante il corso di studi presso il Real Collegio Borbonico di Parigi dove il padre, che vi risiedeva come Rappresentante del Granduca presso il re di Francia, lo aveva iscritto nel 1824.

Felice Matteucci